Al quarzo o automatico? Trova l’orologio giusto

L’orologio più preciso del mondo perde un secondo ogni 16 miliardi di anni, un periodo molto più lungo dell’età dell’universo. L’unico problema è che sarebbe un po’ scomodo da portare al polso, viste le dimensioni e i materiali radioattivi che impiega, non propriamente salutari. Noi possiamo però accontentarci di qualcosa di meno impegnativo, e nello stesso tempo di abbastanza preciso per le nostre esigenze quotidiane: un orologio al quarzo oppure un orologio automatico. Pregi e difetti non sono, naturalmente, da una sola parte, perché il loro funzionamento si basa su principi molto diversi. In comune, però, hanno la ricchezza di modelli, e ogni casa d’orologi, si può dire, espone un campionario per tutte le esigenze. Ma vediamo di conoscere un po’ meglio l’orologio quartz, ormai più diffuso dell’equivalente meccanico.
Il quarzo, un concentrato di tecnologia
Gli orologi al quarzo sfruttano la proprietà di certi cristalli di vibrare con frequenza costante se opportunamente sollecitati. In pratica un cristallo, che nel caso degli orologi sarà appunto di quarzo, si comporta come un diapason. Generalmente negli orologi da polso, la frequenza è di 32.758 impulsi al secondo, equivalente ad altrettanti hertz. Il problema, a questo punto, è tradurre il movimento al quarzo in qualcosa di concretamente utilizzabile: a tal fine si utilizzano dei circuiti divisori che dimezzano la frequenza fino a portarla a un impulso al secondo, che sarà l’unità di misura del nostro orologio.
Non resta, a questo punto, che tradurre questa sofisticata procedura in qualcosa di leggibile sul quadrante. In un orologio digitale si utilizza un display a led, oppure a cristalli liquidi. Il primo sistema consuma parecchia corrente, ed è quindi riservato agli orologi collegati in rete. Il secondo è molto più parco, e si accontenta di una pila che può durare anche anni. Ideale per cingerlo al polso. In ogni caso, l’aggiunta di specifici contatori rende possibile installare una vasta gamma di accessori, come datari, cronometro e sveglia. Non mancano, per gli amanti del classico, i dispositivi in grado di trasmettere le vibrazioni del quarzo a un paio di lancette, che ci assicurano, fra l’altro, un garbato ticchettio.
Tanta precisione al giusto prezzo
Se gli orologi da polso meccanici hanno circa un secolo di storia, quelli al quarzo sono molto più recenti: i primi tentativi di applicare le vibrazioni del cristallo alla misura del tempo furono compiuti in America nel 1928, ma bisognerà attendere un decennio per una prima applicazione pratica, che avvenne nell’osservatorio di Greenwich. Si trattava però di un modello molto ingombrante e per giunta poco affidabile. Solo negli anni Sessanta incontriamo i primi orologi al quarzo realmente utilizzabili, mentre il primo orologio da polso con display digitale venne messo in vetrina nel 1971. Da allora, la tecnologia ha fatto passi da gigante, con benefici non solo sulla precisione, ma anche sui costi. Oggi il cristallo oscillatore può essere anche di un materiale ceramico estremamente economico. Di pari passo, anche gli orologi meccanici si sono aggiornati: di particolare importanza fu l’invenzione dell’orologio automatico, che si ricarica col movimento naturale del braccio, senza più bisogno della noiosa ricarica giornaliera. È tempo, insomma, di tentare un paragone fra orologi al quarzo e orologi meccanici e vedere quale sia da preferirsi.
Quale modello preferire? Dipende dalle nostre emozioni
Sul piano della precisione non c’è gara: vince la soluzione più tecnologica. Paragonando modelli di media qualità, un orologio al quarzo sbaglia di mezzo secondo al giorno mentre un orologio automatico di due o tre secondi. Può sembrare tanto, ma nell’uso quotidiano la differenza non si nota molto. Sono entrambi precisi quanto basta per non farci perdere il treno. Anche la bilancia dei costi pende a favore del quarzo: ormai esistono veri e propri modelli prossimi all’usa e getta, ai quali non conviene più neppure cambiare la batteria. Allora, perché propendere per un orologio automatico? È che l’uomo non è solo calcolo, ma anche emozione, e non c’è dubbio che un orologio automatico sia più affascinante. Saremo coscienti d’indossare un vero gioiello dotato di una complessa meccanica di precisione, spesso artigianale. Persino il ticchettio, molto più udibile che in un segnatempo al quarzo, sarà una piacevole compagnia. Infine, un orologio automatico di qualità può rappresentare un investimento. Se usato in modo corretto, ha una durata illimitata, e può funzionare non solo come segnatempo, ma anche come staffetta generazionale. Non a caso l’industria del lusso non ha dubbi su quale soluzione adottare.